Chi di noi non ha mai pronunciato o sentito dire una frase di questo tipo?
Il mangiare bene è uno stile di vita che deve essere adottato sin dalla tenera età e coltivato nel tempo, poiché i benefici che ne scaturiscono giovano sia alla nostra salute fisica sia a quella mentale. Ma oggi giorno, purtroppo, c’è la convinzione che mangiare bene voglia dire fare la fame o addirittura saltare i pasti nell’arco della giornata. Nulla di più sbagliato!
In questo mio breve articolo, potete capire quanto sia sottile la linea che separa il nostro umore rispetto a quello che mangiamo e quali possono essere le vie d’uscita dal pericoloso circolo vizioso messo in moto dal cibo.
Siete davvero sicuri di conoscere il significato della parola “dieta”?
Il termine dieta deriva dal greco “dìaita” che significa regime alimentare, tuttavia, tale termine viene molto spesso interpretato come restrizione nell’assunzione dei cibi ma in realtà, il significato è molto più ampio. Si parla di dieta come di un vero e proprio modus vivendi, di uno stile di vita inteso come alimentazione corretta, sana ed equilibrata, volta a soddisfare non solo le esigenze fisiologiche dell’organismo ma anche gli aspetti psicologici e relazionali, il rispetto della tradizione del territorio e dei ritmi della vita quotidiana.
La dieta rappresenta l’inizio di un cambiamento nel nostro stile di vita inteso come corretta alimentazione e costante attività fisica, inoltre, è fortemente influenzata da una serie di fattori di tipo culturale, sociale, familiare e soprattutto emozionale. Questo ultimo aspetto genera una relazione molto forte tra alimentazione e stati emotivi. Accade molto spesso, infatti, che nei momenti in cui siamo stressati, ansiosi o nervosi, vediamo nel cibo una valvola di sfogo, quasi come fosse l’unico strumento in grado di alleviare la nostra sofferenza e isolare la mente da tutti i problemi che ci circondano (non a caso si parla del cosiddetto “comfort food”, cibo confortevole, che ci rassicura).
Oggi giorno, la maggior parte degli aspetti che riguardano la nostra quotidianità sono legati al mangiare. Gli eventi, le sagre, i programmi televisivi, ecc, parlano continuamente di cibo, e questo provoca inevitabilmente problematiche che ci portano a utilizzare la parola cibo in modo diverso e in contesti che vanno al là del nutrimento. Un esempio? Mangiamo più spesso e non soltanto per fame, plachiamo la rabbia attraverso uno spuntino, colmiamo la solitudine attraverso i dolciumi, ed è evidente che tutto questo ci porti a mangiare più di quello che dovremmo, incrementando così il rischio di sviluppare patologie, prime fra tutti l’obesità.
Ma perché cerchiamo di superare le nostre emozioni rifugiandoci nel cibo? Probabilmente la motivazione risiede nel fatto che in quei momenti, mangiare quello che ci appaga, risulta essere la via più semplice ed efficace per non pensare a ciò che ci affligge. Ed è proprio in quel preciso istante, mentre stiamo consumando il nostro pasto preferito, che ci sembra che tutto vada per il meglio, che i problemi sono ormai un lontano ricordo e che il cibo è la nostra unica fonte di sollievo. Ma la realtà, quella vera e cruda, si presenta subito dopo facendoci rimpiangere quello che abbiamo appena fatto. E così il cibo, da fonte di conforto si tramuta in un senso di colpa, di disgusto, di inadeguatezza diventando un circolo vizioso dal quale è difficile uscirne.
Ed è in questo frangente che subentrano in nostro soccorso due figure professionali: lo psicologo/psicoterapeuta, che supporta i pazienti avvalendosi di tecniche di tipo cognitivo (che agiscono sui pensieri che provocano emozioni negative) e comportamentale (azioni atte a intervenire direttamente sull’assunzione di cibo) e il nutrizionista, che visita attentamente il paziente, redige un piano alimentare personalizzato volto a rispettare le sue esigenze nutrizionali e lo aiuta a orientarsi nelle scelte alimentari da intraprendere. Entrambi gli specialisti sono in grado aiutare i loro pazienti a uscire ed evitare quel pericoloso circolo vizioso innescato dal cibo. Tramite la collaborazione instaurata tra me e le colleghe psicologhe dello Studio Hairesis, possiamo aiutarvi a stare bene e vivere in forma. Siamo qui per voi!
Dott.ssa Francesca Taschini